Pensiero Italiano
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La conoscenza può essere inverosimile
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Scienza
semplificazione, ma non è detto che tutto ciò che viene descritto come entanglement lo sia, anche se "fantasmatiche azioni a distanza" ce ne sono varie. Per esempio un ago magnetico viene spostato dal campo magnetico della Terra (anche se staccato da terra, a causa della forza elettrodebole). E una palla viene attratta dalla Terra (anche se staccata da terra, a causa della gravità quantistica, dovuta alla curvatura dello spazio-tempo indotta dalla massa, esistente a causa del meccanismo di Higgs). E i quark e i protoni stanno assieme vincendo la repulsione elettrostatica (a causa della forza forte descritta dalla cromodinamica quantistica). Quindi si possono anche ammettere (forza prove sperimentali) gli spin accoppiati di particelle distantissime tra loro. Perciò rifiuto il principio di località, salvo che per il caso particolare delle collisioni tra particelle ed in genere tra corpi. Quindi riconosco la validità della meccanica quantistica, ma solo nell'interpretazione di Bohm. In pratica riconosco che l'ambiente (spazio, tempo, angoli) è quantizzato con le unità di Planck, come pure gli attori (massa e l'energia), sempre che non si consideri la massa come energia condensata e quindi massa-energia come la stessa entità in forme diverse. E questo mi fa pensare che la realtà sia come un cubo composto di tantissimi cubetti di lato lungo la lunghezza di Planck, che possono essere vuoti o occupati da materia-energia, con il sistema che evolve a intervalli di avanzamento temporale lunghi un tempo di Planck. Come se fosse una simulazione nel computer di Dio. Perciò ritengo probabile che la teoria del paradigma olografico di Bohm e Aspect sia assolutamente vera. Per quanto la realtà se hanno ragione non sia che un'illusione. Come l'immagine in movimento della superficie di un televisore. Non è l'immagine a essere reale, ma il televisore, cioè Dio. Per tornare alla fisica, dopo l'esperimento del 1982 di Aspect che rivelò una comunicazione istantanea fra fotoni a distanze infinitamente grandi, Bohm, che si era già confrontato con lo stesso problema durante la sua riformulazione del paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen, ribadì come non vi fosse alcuna propagazione di segnale a velocità superiori a quella della luce, bensì che si trattasse di un fenomeno non riconducibile a misurazione spaziotemporale. Il legame tra fotoni nati da una stessa particella sarebbe quindi dovuto all'esistenza di un insieme di variabili nascoste che formano un ordine delle cose che noi normalmente non percepiamo, nel quale ogni cosa (particella) non è da considerarsi separata ma facente parte di un ordine atemporale.