Pensiero Italiano
E-mail: pensieroitaliano@alice.it
La conoscenza può essere inverosimile
Blog di Pensiero Italiano
Politica
Industria e fonti energetiche (25/08/2008)
Attualmente vi è uno spostamento del baricentro del potere
globale dai produttori industriali di beni di consumo ai paesi detentori di fonti energetiche. Si va dal predominio di paesi come USA, Europa, Giappone, India e Cina ad un crescente peso politico di paesi come Arabia Saudita (petrolio), Russia (gas), Iran, Iraq, Kuwait, ovvero agli aderenti all’Opec. Questo almeno fino a che si svilupperanno fonti alternative come la Fusione (calda, che si sta realizzando a Cardache, in Francia) o il Solare termodinamico ideato dal nobel italiano Rubbia (e sviluppato in … Spagna).
L’idrogeno è solo un vettore energetico e non una fonte, quindi si può tornare al carbone con centrali di ultima generazione per la produzione di elettricità e di idrogeno (col reforming dal carbon fossile). Questo perché da quando si è scoperto il petrolio non si usa quasi più carbone (almeno in Occidente, in Cina no), ma ci sono ancora molti giacimenti di carbone e se si fanno centrali “verdi” con l’abbattimento dei fumi la cosa credo che sia fattibile (almeno fino alla messa in regime di Fusione e Solare termodinamico). Inoltre si dice che fonti come eolico e solare dipendono dalla ventosità e nuvolosità, ma se si copre il deserto del Sahara con solare termodinamico e si fanno impianti eolici solo nelle zone a ventosità costante, credo si possa fare. Per finire mi sembrano promettenti le bio masse ed in particolare il biodiesel e l'etanolo.
Made in China (25/08/2008)
Se nelle fabbriche europee si usano materiali non tossici, si può pretendere lo stesso dalla Cina e rispedire al mittente le merci prodotte in ambienti non sani.
Analogie tra la società cristiana e la società giapponese (25/08/2008)
Perché il più occidentalizzato tra i paesi orientali è proprio il Giappone e non l’India, la Cina o l’Indonesia? Secondo me, la tecnologia è solo un sintomo, un indice di una situazione più profonda. Il fatto è che sia gli uomini occidentali che quelli giapponesi tendono all’annullamento di sé (vedi i riferimenti di