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Politica
Nessuna discendenza (01/03/2011)
Cosa unisce persone apparentemente molto diverse come i preti, le suore, i monaci (di varie religioni come Cristiani o Buddisti) e gli omosessuali (sia gay che lesbiche)? Oppure anche persone che vivono e lavorano da laici e che sono eterosessuali, magari hanno anche storie d’amore e di sesso, ma per varie ragioni arrivano a fine vita senza avere avuto figli?
Ebbene tutte queste persone hanno avuto un destino (forse una scelta di vita) che è antitetica alla scelta molto diffusa tra cinesi, indiani, arabi e soprattutto africani di avere molti figli. E sicuramente queste scelte esistenziali (magari prodotte solo dalla situazione economica o culturale, da necessità e responsabilità o da irresponsabilità) hanno nel complesso un effetto radicalmente opposto sulla situazione demografica mondiale.
Quando si è in un ciclo economico positivo, quando si è in espansione economica teoricamente tutti si sentono in grado e in diritto (sicuramente a ragione) di avere una discendenza, ma quando si è in un ciclo economico negativo, quando si è in crisi economica la scelta di non avere discendenza (indistintamente operata da laici, preti o monaci, da eterosessuali o da omosessuali) appare preziosa e stabilizzante per la tenuta della società. Questo perché è la pressione demografica (e malthusiani e comunisti lo sanno bene) che rende la società una arena di scontro senza quartiere e che, almeno momentaneamente, impoverisce la popolazione (vedi Africa e un po’ meno India e Cina).
Certo alcuni dicono che la vita è crescita e che tanto elementi di selezione e mortificazione dell’espansione demografica ci saranno sempre (malattie, guerre, ecc), quindi in pratica è giusto cercare di avere più figli possibili. Motivi economici limitano comunque l’aspirazione a una famiglia numerosa (almeno tra gente responsabile) e tragedie nella vita possono troncare giovani vite, quindi perché limitarsi inutilmente?
Ma altri dicono che le guerre sono proprio gli scontri sanguinosi che emergono, alla fine dei conti, quando le tensioni tra popoli appaiono insanabili perché le condizioni di vita e politiche nelle società in potenziale scontro sono divenute insostenibili; e i dirigenti (re, dittatori, politici, ecc) per sviare il malcontento crescente (che magari potrebbe portare alla loro destituzione, democraticamente o per rivoluzione) preferiscono trovare e magari inventare il nemico esterno. Inoltre i dirigenti